23 maggio 2008

Hulk (Ang Lee, 2003)

Hulk (id.)
di Ang Lee – USA 2003
con Eric Bana, Jennifer Connelly
**1/2

Rivisto in DVD, con Hiromi.

Pur essendo stato un accanito lettore dei fumetti Marvel non ho mai amato particolarmente il personaggio di Hulk e per questo motivo non riesco a essere entusiasta di questo film, anche se ne apprezzo le qualità cinematografiche e riconosco che al momento della sua uscita si trattava probabilmente del miglior adattamento di un supereroe mai visto sullo schermo. Del resto la pellicola ripropone quasi alla lettera le atmosfere e lo spirito delle storie in cui il colosso di giada si aggirava per il sud-ovest degli Stati Uniti cercando di sfuggire alla caccia imbastita dall'esercito nei suoi confronti (storie, a dire il vero, noiosette e scritte per lo più da un autore non troppo dotato come Bill Mantlo). Ma pur soffrendo nella prima parte per un ritmo troppo lento e nella seconda per una grafica computerizzata non eccelsa – che dona alle scene con il gigante verde un aspetto quasi da videogioco – il film ha contribuito a convincermi definitivamente della grandezza di Ang Lee come regista: le pellicole precedenti del regista taiwanese mi erano quasi tutte piaciute, ma chissà perché lui non era ancora riuscito a entrare nel novero dei nomi da seguire "a scatola chiusa", dove adesso si è invece insediato in pianta stabile (e ha poi confermato il suo talento con i due meritati Leoni d'Oro). Merito dell'insolito approccio che ha scelto per affrontare un genere a lui non del tutto congeniale e per "domare" un film non facile da dirigere (c'era il rischio di renderlo infantile, piatto o prevedibile): usare il linguaggio del fumetto non tanto rispetto ai contenuti, alla fotografia o alle scenografie (come era stato fatto da altri in passato), ma direttamente in fase di regia e di montaggio, con una scomposizione delle inquadrature che divide l'azione in "vignette" grazie a un uso dello split screen dapprima timido e poi sempre più preponderante (si vedano le magistrali sequenze del trasporto di Banner nella base militare e quelle del combattimento nel deserto). La sceneggiatura è interamente dedicata alle origini di Hulk (che non appare sullo schermo prima di quasi metà pellicola, cosa che ha scontentato parecchi spettatori), mentre la sottotrama del padre malvagio (interpretato da Nick Nolte) proviene anch'essa dalle storie di Mantlo, anche se il suo personaggio sfodera nel finale dei superpoteri che ricordano un altro villain della Marvel, l'Uomo Assorbente. Il mostruoso protagonista, descritto come un incrocio fra Mister Hyde e King Kong, assume così valenze edipiche e psicanalitiche: peccato che la sua interazione con il mondo esterno risulti limitata a alcune scene girate a San Francisco e che il confronto finale con il padre venga risolto con un combattimento anticlimatico. Se il protagonista Eric Bana recita in maniera piuttosto anonima, brava è invece la Connelly, una Betty Ross misurata e convincente. Il film ha avuto meno successo del previsto (tanto che l'imminente sequel dovrebbe presentare un tono completamente diverso e costituire una sorta di nuovo inizio, inglobando ufficialmente Hulk nel Marvel Cinematic Universe) ma tutto sommato riesce a sfruttare adeguatamente le non troppe potenzialità del personaggio.

2 commenti:

Martin ha detto...

E' curioso come io che invece sono sempre stato un fan del fumetto, dai tempi dell'incredibile storia La ragazza che viene dal mondo dell'atomo, non sia rimasto inizialmente entusiasta del film.
Forse ho sofferto davvero la mancanza del personaggio per tutta la prima parte del film o forse è solo il problema di tutti i primi film con le origini dei personaggi.
Dopo averlo rivisto devo dire che l'ho apprezzato di più.
Ho letto alcune indisrezioni sul fatto che nel prossimo film ci saranno comunque riferimenti a questo ma non so quanto siano veritiere. Comunque manca poco ormai...

Luciano ha detto...

Ehm... sono sempre stato appassionato di Huilk, ma la visione di questo film mi ha lasciato perplesso. Purtroppo non sono riuscito ad entrare in sintonia col personaggio, né con altri aspetti del film. Sarà forse dovuto alla pessima grafica... non so. Comunque dovrei fare come Martin e provare a rivedere il film. Non è la prima volta che cambio idea dopo una seconda visione