7 febbraio 2013

Non c'è due senza quattro (E.B. Clucher, 1984)

Non c'è due senza quattro
di E.B. Clucher – Italia 1984
con Bud Spencer, Terence Hill
**1/2

Rivisto in TV.

Il sassofonista Greg Wonder (Bud) e il cascatore Elliot Vance (Terence) vengono assunti da un'agenzia specializzata in sosia di personaggi famosi per sostituire per una settimana, alla vigilia della firma di un importante contratto, i ricchissimi cugini brasiliani João Bastiano e Antonio Coimbra de la Coronilla y Azevedo, ai quali somigliano come due gocce d'acqua. Con il loro comportamento rozzo ed eccentrico porteranno scompiglio nell'ambiente snob dei due cugini, ma scopriranno anche chi è il misterioso individuo che complottava contro di loro. Spencer e Hill tornano a girare un film in Brasile (dopo "Più forte, ragazzi!") e sfornano forse il loro titolo migliore degli anni ottanta: a prima vista potrebbe sembrare un tipico prodotto della fase calante del duo, se non fosse che la trovata di "sdoppiare" i due protagonisti funziona a meraviglia, anche per merito della recitazione ironica e fuori dalle righe dei due attori (soprattutto di Bud Spencer), impagabili in versione sofisticata e leggermente effemminata. Alla fine, ciò che si ricorda di più di questa pellicola non sono certo i momenti in cui il dinamico duo interpreta i suoi classici personaggi, bensì quelli in cui si cala nei panni dei raffinati cugini Coimbra. Come dimenticare, in particolare, battute di Bud come "Non trevi?", "Nel fengo... Siamo finiti nel fengo", "Ah, già... obliavo", "L'unica volta che ho alzato la voce è stata all'età di cinque anni per via di certe fragoline"? Da sottolineare anche la gag, ripetuta fino allo sfinimento, del nome completo dei due cugini (tutti, persino loro in persona, si dimenticano sempre di aggiungere lo "y Azevedo" finale). La trama, comunque, è un po' inconsistente: alla fine si scopre che la vendetta del misterioso avversario non c'entra nulla con il contratto che i due cugini dovevano firmare. E allora perché, per esempio, lo psicanalista cerca di ottenere da Bud (con l'ipnosi) informazioni proprio su quel contratto? Da notare anche alcune scene quasi da commedia sexy (con i... sederi delle ballerine brasiliane), che stonano un po' con il cinema della coppia. Ma forse, avendo scelto di ambientare la pellicola a Rio, si trattava di un pedaggio inevitabile, così come la sequenza ambientata allo stadio. Nella scazzottata finale, grazie a trucchi ottici, possiamo goderci ben due Bud e due Terence contemporaneamente! Nello Pazzafini è "Tango", il killer al servizio dei cattivi (come dice Terence Hill: "Il fatto, caro cugino, che il signore cattivo si faccia chiamare Tango nel paese della Samba, ti fa capire immediatamente che razza di stronzo sia!"), che i nostri ribattezzano "Giocondo" quando gli giocano uno dei loro tiri. La colonna sonora, con la canzone "What's goin'on (in Brazil)", è di Franco Micalizzi.

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