17 giugno 2013

Tutto sua madre (G. Gallienne, 2013)

Tutto sua madre (Les garçons et Guillaume, à table!)
di Guillaume Gallienne – Francia/Belgio 2013
con Guillaume Gallienne, Françoise Fabian
**1/2

Visto al cinema Apollo, con Sabrina, in originale con sottotitoli (rassegna di Cannes).

Il giovane Guillaume ama a tal punto la madre da desiderare di essere come lei, imitandone persino la voce e i movimenti. Ma i suoi atteggiamenti effemminati portano tutti coloro che lo circondano – parenti e amici – a credere che sia gay. Dopo una serie di tragicomiche vicende, di esperienze e di esperimenti di ogni tipo, Guillaume riuscirà finalmente a "diventare un uomo" (affrancandosi dall'ingombrante figura materna) soltanto quando si innamorerà di una ragazza. Scritto, diretto e interpretato (nei due ruoli principali: quello del protagonista e quello di sua madre, tanto per sottolineare ulteriormente il desiderio di immedesimazione e il complesso di Edipo) da un membro della Comédie-Française che ha adattato un proprio testo realizzato appunto per il teatro (ma per fortuna il film prende le distanze dall'impostazione teatrale grande a un impianto prettamente cinematografico che gioca sui flashback, sul montaggio e sulla voce off), è una pellicola divertente e grottesca su una sorta di "coming out etero". Le vicissitudini del protagonista sono narrate da lui stesso in prima persona, di fronte a una platea, attraverso sequenze sopra le righe (come quelle del college maschile, della visita militare o della spa bavarese) ricche di gag e di momenti surreali (l'improvvisa comparsa della mamma nelle occasioni più disparate, l'immaginazione di Guillaume che si vede nei panni della principessa Sissi). Ma nonostante i toni spesso ridicoli e la presenza di personaggi improbabili o macchiettistici, il film non banalizza l'argomento e non scivola mai nella pura farsa: mantiene anzi un sottofondo drammaticamente intimista, mentre seguiamo Guillaume nel suo continuo tentativo di affermare la propria identità di genere, di indagare il proprio orientamento sessuale o semplicemente di vivere la propria vita. E il finale (con l'apparizione del "vero" volto della madre, quando il complesso di Edipo si risolve) è addirittura catartico. Molto bella la scena in cui Guillaume prova a cavalcare a occhi chiusi, affidandosi completamente all'animale (sulle note del "Tannhäuser" di Wagner). Anche se siamo quasi di fronte a un "one-man show", nel cast sono da sottolineare la presenza di François Fabian (la vedova di Jacques Becker, che qui fa la nonna) e il cameo di Diane Kruger (nei panni di Ingeborg).

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