13 novembre 2013

Lake Placid (Steve Miner, 1999)

Lake Placid - Il terrore corre sul lago (Lake Placid)
di Steve Miner – USA/Canada 1999
con Bridget Fonda, Bill Pullman
**1/2

Visto in divx.

Una misteriosa creatura che vive nelle acque tranquille e immobili di un lago sperduto fra le foreste nel Maine semina morte fra i (rari) visitatori. Sulle sue tracce si mette un'improbabile squadra formata da Kelly (Bridget Fonda), paleontologa piena di fobie e in fuga da New York dopo una delusione d'amore; Jack (Bill Pullman), agente della polizia ambientale non del tutto a suo agio nel ruolo di leader; Hank (Brandon Gleeson), il burbero sceriffo locale, insofferente alla presenza degli estranei; e Hector (Oliver Platt), eccentrico milionario appassionato di mitologia e convinto che il mostro sia un coccodrillo gigante, animale che lui idolatra come una divinità. Si scoprirà che quest'ultimo ha ragione: il coccodrillo, migrato nel New England dall'Asia (!), è cresciuto grazie alle amorevoli cure di una vecchietta svampita che vive in una fattoria in riva al lago e che da anni gli dà regolarmente da mangiare le proprie mucche (!!). E i nostri eroi saranno combattuti sul da farsi: dargli la caccia, ucciderlo o catturarlo vivo? Una forte dose di ironia stempera un film horror che strizza l'occhio ai B-movie del passato, che non si prende mai sul serio (a partire dalla caratterizzazione dei personaggi, che passano il tempo a bisticciare fra loro e si rivelano l'uno più imbranato dell'altro) e che può contare su effetti speciali "artigianali" come ai vecchi tempi (il coccodrillo gigante è un animatrone realizzato dal veterano Stan Winston, e non una creatura digitale). Il tono ironico, in ogni caso, non va mai sopra le righe al punto di sfociare nel grottesco o nella parodia esplicita, e questo è sicuramente un pregio di cui va reso atto al regista Steve Miner e allo sceneggiatore (anche produttore) David E. Kelley, che prendono sì spunti da "Lo squalo" e dalla leggenda del mostro di Loch Ness ma effettuano un "downgrade" che rende il risultato finale ben più apprezzabile del previsto. In certi momenti, soprattutto nelle interazioni fra i personaggi, siamo più dalle parti della commedia screwball che dell'horror. Con tre seguiti, tutti per la tv.

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