16 febbraio 2014

Omicidio! (Alfred Hitchcock, 1930)

Omicidio! (Murder!)
di Alfred Hitchcock – GB 1930
con Herbert Marshall, Norah Baring
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Visto in divx.

Un'attrice di teatro, Diana Baring (Norah Baring), è accusata di aver ucciso una collega che faceva parte della stessa compagnia itinerante. Le prove contro di lei sono schiaccianti: ma al processo, nella giuria chiamata ad emettere il verdetto, c'è anche Sir John Menier (Herbert Marshall), a sua volta attore affermato e di grande profilo, che crede all'innocenza della ragazza e comincia una personale indagine per scoprire il vero colpevole. Tratto dal romanzo "Enter Sir John" di Clemence Dane e Helen Simpson, il terzo film sonoro di Hitchcock è una delle poche opere nella prima parte della sua filmografia a presentare le caratteristiche che diventerrano in seguito il suo marchio di fabbrica: il mistero, la suspense e il tema dell'innocente accusato ingiustamente. Vero e proprio whodunit costruito sulla ricerca dell'identità dell'assassino, il film soffre però per una certa mancanza di sottigliezza a livello di sceneggiatura, tanto nella caratterizzazione dei personaggi quanto nel modo di dipanare l'intreccio, che viene risolto in maniera improvvisa e non del tutto convincente. Dinamica invece la regia, che esibisce numerose idee soprattutto a livello di montaggio, ed è debitrice (in particolare nelle scene in esterni) alle atmosfere dell'espressionismo tedesco. La lunga sequenza con i dodici membri della giuria che dibattono sull'omicidio, riuniti in camera di consiglio, prefigura in più aspetti "La parola ai giurati" di Sidney Lumet. Interessante anche la scena dell'interrogatorio agli attori della compagnia, mentre entrano ed escono di scena, dietro le quinte della commedia che stanno recitando. Il motivo dell'intreccio fra l'arte teatrale e la vita ricorre in continuazione, con Sir John convinto che la vita debba fornire spunti all'arte e che quest'ultima debba essere usata per analizzare i fatti della vita. Da sottolineare la natura "ambigua" di Handel Fane (Esme Percy), l'attore che recita vestito da donna: nel doppiaggio italiano viene definito "un diverso", lasciando intendere una sua omosessualità, mentre la versione originale (a causa della censura) celava questo aspetto usando il termine "half-caste", suggerendo cioè che il suo grande segreto fosse quello di essere un mezzosangue. Il bravo Marshall ("Mancia competente") tornerà a lavorare con Hitchcock ne "Il prigioniero di Amsterdam". Nel cast anche Edward Chapman e Phyllis Konstam nei panni dei buffi coniugi Markham, rispettivamente direttore di scena e attrice nella stessa compagnia della vittima e della sospettata, che aiutano Sir John nelle sue indagini. Contemporaneamente alla versione inglese, Hitch ne girò anche una con attori tedeschi (protagonista Alfred Abel), intitolata "Mary" e uscita l'anno seguente.

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