2 febbraio 2015

Nerone, o la caduta di Roma (Luigi Maggi, 1909)

Nerone, o la caduta di Roma
di Luigi Maggi [e Arturo Ambrosio] – Italia 1909
con Alberto Capozzi, Lydia De Roberti
*1/2

Visto su YouTube.

Infatuato di Poppea, l'imperatore Nerone ripudia la moglie Ottavia e, su istigazione dell'amante, la condanna a morte. Quando la popolazione di Roma si rivolta contro di lui, per ritorsione farà bruciare la città, prima di impazzire e di morire durante la fuga. Nel filone delle pellicole epico-storiche inaugurato l'anno prima dal grande successo (anche internazionale) de "Gli ultimi giorni di Pompei", girato (come questo) da Luigi Maggi – anche interprete nel ruolo dell'attendente dell'imperatore – per la torinese Ambrosio Film, questo "Nerone" ha ormai un interesse puramente storico. In effetti, si fa fatica anche a considerarlo cinema: mancano tutti i rudimenti del linguaggio cinematografico (la sceneggiatura, il montaggio, persino la fotografia o le luci) e si punta solo su costumi, scenografie (nemmeno eccezionali) e coreografie. Inframmezzate da cartelli che annunciano la scena successiva, le varie sequenze mostrano attori in toga che si sbracciano e fingono di parlare fra loro davanti a fondali dipinti come a teatro. L'unica scena degna di nota, con tanto di effetto ottico, è quella nel finale che mostra Nerone in preda al panico e alle allucinazioni. Livello bassino, dunque: ma qui si pongono le basi per la crescita del cinema italiano che nel giro di pochi anni, con i lavori di Enrico Guazzoni e Giovanni Pastrone, si affrancherà dal modello francese e dominerà la prima metà degli anni dieci (raggiungendo il vertice con lo spettacolare "Cabiria" nel 1914). Poi arriverà Griffith e sarà un'altra storia.

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