4 marzo 2015

Un poliziotto da happy hour (J. M. McDonagh, 2011)

Un poliziotto da happy hour (The Guard)
di John Michael McDonagh – Irlanda 2011
con Brendan Gleeson, Don Cheadle
**1/2

Visto in divx, con Sabrina.

Lo scontroso sergente Gerry Boyle (Gleeson), poliziotto di stanza in uno sperduto villaggio nel Connemara irlandese, si ritrova ad affiancare un agente americano dell'FBI (Cheadle) sulle tracce di un gruppo di narcotrafficanti che ha scelto come base proprio la sua provincia. Questo film (che segna l'esordio alla regia dello sceneggiatore di "Ned Kelly") è un oggetto strano: il fuorviante titolo italiano può far pensare a una commedia più o meno demenziale, ingannando gli spettatori che – come nel caso di "Se mi lasci ti cancello" – si troveranno invece di fronte a una pellicola dai toni esistenzialisti e crepuscolari, dall'ironia cinica e sarcastica, e dal ritmo compassato e malinconico. Se è vero che il personaggio principale – puttaniere, burbero, razzista ("Sono irlandese: il razzismo fa parte della nostra cultura") ma anche onesto, triste e solitario – garantisce qualche risata, così come la sua relazione con il collega americano ricalca quelle tipiche dei "buddy movie", è anche vero che le atmosfere della pellicola sono insolitamente riflessive e all'insegna dell'understatement, il che crea uno strano contrasto fra frammenti di dialogo tarantiniano e situazioni "sospese" quasi alla Kitano. Il paragone più azzeccato, comunque, è quello con un'altra pellicola britannica, "In Bruges", non a caso scritta e diretta dal fratello del regista (Martin McDonagh) e caratterizzata dagli stessi elementi: criminali che discettano di filosofia, morti dolorose che donano profondità inaspettate ai personaggi, l'uso del paesaggio e del contesto ambientale per aumentare il senso di spaesamento (l'agente americano che si ritrova in un paese dove tutti parlano solo gaelico), la fondamentale solitudine del protagonista (e non solo), il finale ambiguo... Il tutto consente di superare i luoghi comuni del genere e di accomunare il film più al noir (o addirittura al western, se pensiamo alla sparatoria finale) che non alle commedie poliziesche come "Hot Fuzz", al cui pubblico i distributori nostrani speravano invece di rivolgersi con lo sciagurato titolo italiano.

2 commenti:

Dantès ha detto...

dell'accoppiata McDonagh-Gleeson ti consiglio anche Calvary. era prevista l'uscita italiana ma non so che fine abbia fatto...

Ismaele ha detto...

un film sorprendente, triste e amaro e pure divertente, a tratti.
del cinema irlandese da noi non arriva quasi niente, ma ci sono tanti film che meritano.