8 giugno 2015

La nave bianca (Roberto Rossellini, 1941)

La nave bianca
di Roberto Rossellini – Italia 1941
con attori non accreditati
*1/2

Visto in divx.

L'esordio di Rossellini come regista, nonché il primo film della cosiddetta "trilogia della guerra fascista" (seguiranno "Un pilota ritorna" e "L'uomo dalla croce"), racconta la storia di un gruppo di marinai a bordo di una nave da battaglia impegnata in azioni contro il nemico. Realizzato su commissione, è un evidente film di propaganda, costruito a tavolino in ogni sua parte per mettere in mostra l'efficienza della macchina militare italiana. Il vero responsabile del progetto era Francesco De Robertis, ufficiale di marina appassionato di cinema, già regista a sua volta di "Uomini sul fondo", pellicola uscita pochi mesi prima e ambientata in un sommergibile, che come questa tentava di inserire elementi realistici (gli interpreti, per esempio, erano scelti fra autentici marinai) per alleviare in qualche modo la retorica fascista (non sempre riuscendoci, o comunque sostituendola in parte con una retorica umanista). Anche sceneggiatore, De Robertis affidò la regia al giovane Rossellini, che contribuì – almeno pare – inserendo la sottotrama della storia d'amore fra il giovane marinaio Basso e l'infermiera. Il film alterna scene girate a bordo di una nave ospedale con sequenze di repertorio che vedono i mezzi italiani in combattimento. Ma più che dalle lunghe scene di battaglia (o della sua preparazione), meccaniche e documentaristiche, è dai segmenti che mostrano i marinai nel loro tempo libero che emerge in parte quel "verismo" e quella ricerca di spontaneità che gli autori preannunciano sin dal cartello introduttivo e che, secondo alcuni critici, anticipa in parte la stagione del Neorealismo. Il film uscì senza segnalare né i nomi degli autori (Rossellini e De Robertis, appunto), né quello degli interpreti, come se anche fare cinema facesse parte del dovere e del sacrificio per la nazione, e firmare la propria opera fosse un peccato d'orgoglio. Interessante la scena iniziale, in cui i marinai leggono e scrivono lettere alle loro "madrine di guerra", ragazze che "adottavano" i soldati a distanza, corrispondendo con loro per dare assistenza morale e patriottica. Una di queste, la maestrina Elena, diventerà l'infermiera che si prenderà cura anche materialmente di Basso quando questi, ferito durante una battaglia, sarà portato sulla nave ospedale. E sin dal titolo, vera protagonista della pellicola è l'imponente nave da guerra su cui i nostri sono imbarcati: dalla sequenza in cui salpa fino a quella in cui torna in porto, è nelle menti e nei pensieri di tutti, disposti a sacrificare ogni cosa per essa. Curiosità: i marinai semplici parlano con accenti e inflessioni dialettali ben marcate (ad amplificare quella ricerca di verismo di cui sopra), mentre gli ufficiali (e anche medici e infermiere, a dire il vero) esibiscono un italiano perfetto. Le musiche sono di Renzo Rossellini, fratello di Roberto.

0 commenti: