11 dicembre 2015

Osmosis Jones (B. e P. Farrelly, 2001)

Osmosis Jones (id.)
di Bobby e Peter Farrelly, [T. Sito e P. Kroon] – USA 2001
con Bill Murray, Elena Franklin
**1/2

Visto in divx.

Frank Detorre (Murray), guardiano dello zoo, non prende molto sul serio i consigli su igiene e alimentazione che gli elargisce la figlioletta salutista. Non c'è dunque da stupirsi che a un certo punto si ammali. Ma non si tratta di una semplice indisposizione: nel suo corpo si è introdotto il malvagio virus della Morte Rossa, ai cui piani letali cercheranno di opporsi il globulo bianco Osmosis Jones e la capsula medicinale Drixenol. Una commistione fra scene in live action (girate dai fratelli Farrelly) e in animazione (realizzate da Tom Sito e Piet Kroon), che funziona solo fino a un certo punto. La parte più interessante è sicuramente quella che si svolge all'intero del corpo di Frank, descritto come una grande città abitata da cellule, globuli, germi e micro-organismi antropomorfizzati (in stile "Siamo fatti così - Esplorando il corpo umano"), il cui sindaco corrotto pensa solo a farsi rieleggere e ignora i segnali d'allarme che Jones e Drix gli comunicano a proposito della reale natura del pericolo. Costruito come un poliziesco, e per la precisione come un buddy movie (i due agenti inizialmente non vanno d'accordo, ma impareranno a collaborare), il segmento animato è vivace e pieno di idee, anche se tutte sulla medesima falsariga, quella di tracciare paralleli fra "l'interno" di Frank e un microcosmo con i suoi tutori dell'ordine, i suoi criminali (fra i virus c'è anche un vaccino che è in realtà un agente sotto copertura!), la società, la politica, la burocrazia, l'informazione, i divertimenti... A tratti pare persino anticipare un recente successo come "Inside out" della Pixar (ci sono anche i cinema che proiettano i sogni o gli incubi di Frank, il deposito del suo subconscio, la sala di controllo con pulsanti e apparecchiature per gestire direttamente le sue reazioni). Meno convincente è la parte girata dal vivo, nonostante la presenza di Murray (ma all'inizio i cineasti avevano pensato a Will Smith), che si dipana come una commedia volgare – nello stile dei fratelli Farrelly – e, nei suoi aspetti educativi, in fondo retorica. Fra le voci originali dei personaggi animati spiccano Chris Rock (Jones) e Laurence Fishburne (il virus).

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