25 gennaio 2016

Revenant - Redivivo (Alejandro G. Iñárritu, 2015)

Revenant - Redivivo (The Revenant)
di Alejandro González Iñárritu – USA 2015
con Leonardo DiCaprio, Tom Hardy
***

Visto al cinema Colosseo, con Sabrina.

Nel cinema hollywoodiano recente sembra esserci una tendenza a raccontare storie di sopravvivenza in ambienti ostili e in condizioni quasi impossibili. Dopo "Gravity" di Cuarón e "The martian" di Ridley Scott (entrambi di genere fantascientifico), anche Iñárritu – reduce dal successo di "Birdman" – offre il proprio contributo con una saga di coraggio e di vendetta, ambientata ad inizio ottocento negli scenari selvaggi e innevati del North Dakota, al confine fra Canada e Stati Uniti. Qui una spedizione di trapper e di militari in cerca di preziose pelli viene attaccata e sterminata da una tribù di indiani Arikara. I pochi sopravvissuti, guidati dall'esperto scout Glass (DiCaprio), cercano di riguadagnare la strada per il forte. Ma quando Glass viene ferocemente assalito da un gigantesco orso grizzly, i suoi compagni sono costretti a lasciarlo indietro, nel bel mezzo delle terre selvagge, per via delle sue gravi ferite. Fitzgerald (Hardy), il soldato incaricato di restare con lui per proteggerlo, decide di lasciarlo morire e di raggiungere gli altri al forte, non prima di aver pugnalato a tradimento il giovane figlio meticcio dello stesso Glass che voleva rimanere al suo fianco. Lo scout, però, riesce miracolosamente a sopravvivere: e sostenuto dal desiderio di vendetta, attraverserà vasti territori, cibandosi di radici e di resti di carcasse, evitando gli attacchi degli indiani (e dei francesi, le cui spedizioni sono in rivalità con quelle americane), fino a raggiungere colui che lo aveva abbandonato. Se nei suoi lavori precedenti Iñárritu aveva sempre puntato le carte maggiori sulla sceneggiatura (anche se pure non disdegna gli elaborati esercizi di stile: vedi in questo caso il sofisticato piano sequenza con cui apre il film, che mette in scena l'attacco degli indiani ai cacciatori di pelli), stavolta si affida alla forza del silenzio, alla potenza delle immagini, agli scenari mozzafiato e alla recitazione intensa e senza compromessi di un DiCaprio "fisico" come non mai (e che francamente si meriterebbe finalmente il suo premio Oscar). La natura è la vera protagonista del film, fra fiumi gelidi, laghi ghiacciate, montagne innevate, distese rocciose e un ambiente realistico e crudo (prima ancora che crudele), dove anche l'essere umano è ridotto alla sua matrice animale (e si comporta come un lupo o un orso). Il bianco della neve è spesso tinto dal rosso del sangue, che sia quello degli animali usati per la sopravvivenza (per cibarsi delle loro carni crude, o per scaldarsi con i loro corpi) o di quello degli stessi uomini, in lotta fra loro (le fazioni in campo sono tante: americani, francesi, indiani Arikara o Pawnee, quando non si lotta all'interno della stessa fazione, come nel caso di Glass contro Fitzgerald). A volte le immagini assumono una natura onirica e irreale, come nel caso delle "visioni" che Glass sperimenta durante la propria odissea (e in cui gli appare la sua defunta compagna come una sorta di "spirito guida"). Alcune sequenze, addirittura, ricordano il cinema di Tarkovskij (il sogno con la chiesa diroccata, soprattutto, ma anche il passaggio nel bosco di betulle). Il film è tratto "in parte" da un romanzo di Michael Punke, a sua volta ispirato al personaggio (vissuto realmente) di Hugh Glass. Il progetto iniziale era addirittura di Park Chan-wook (con Samuel L. Jackson come protagonista! Ne sarebbe uscita una tarantinata...). Nel cast anche Domhnall Gleeson (il capitano del forte) e Will Poulter (il giovane soldato).

1 commento:

Christian ha detto...

Aggiornamento Oscar: grazie a questo film, Leonardo DiCaprio ha finalmente (e meritatamente) visto il suo primo premio come miglior attore. "Revenant" (che partiva da ben 12 candidature) ha portato a casa anche la statuetta per il miglior regista (e per Iñárritu è la seconda di fila, dopo quella per "Birdman" l'anno scorso) e per la fotografia. Premi importanti, dunque niente male!