25 febbraio 2016

American sniper (Clint Eastwood, 2014)

American sniper (id.)
di Clint Eastwood – USA 2014
con Bradley Cooper, Sienna Miller
**1/2

Visto in TV, con Sabrina.

La storia vera di Chris Kyle (il film è ispirato alla sua autobiografia), soprannominato "il cecchino più letale della storia militare degli Stati Uniti" per aver ucciso in Iraq con il suo fucile, durante la seconda guerra del golfo, oltre 160 soldati e guerriglieri nemici. Cresciuto nel profondo e religioso Texas da un padre che gli ha insegnato che "nella vita esistono tre tipi di persone: le pecore, i lupi e i cani da pastore", lasciandogli poca scelta su quale dei tre diventare ("Noi proteggiamo chi amiamo"), Chris si arruola nei Navy Seals poco prima dell'attacco alle Torri Gemelle. Una volta mandato in Medio Oriente, scopre quasi subito di essere infallibile con il suo fucile, proteggendo i marines che battono le strade delle città casa per casa alla ricerca di sospetti terroristi. Ben presto, visto il numero dei suoi bersagli colpiti, diventa una specie di leggenda, tanto fra i compagni quanto fra i nemici, che giungono persino a mettere una taglia sulla sua testa. Stufo di restare appostato su un tetto, ottiene di partecipare anche alle missioni di terra, dando la caccia insieme al suo gruppo (soprannominato "I punitori", dal personaggio della Marvel il cui teschio diventa il loro simbolo) al terribile "Macellaio", braccio destro di Al-Zarkawi, e instaurando una sorta di duello personale a distanza con il cecchino più pericoloso del nemico, il misterioso Mustafa, campione olimpico siriano di tiro con il fucile. Nel frattempo, durante i fugaci ritorni a casa fra un turno di missione e l'altro, la moglie (Sienna Miller) si rende conto che Chris sta lentamente cambiando, e che diventa sempre più incapace di riabituarsi a una vita normale e civile, con lei e con i figli. La pellicola alterna le scene di guerra urbana in Iraq ai momenti (decisamente più interessanti) che mostrano il disadattamento di Chris in patria, tipico fra l'altro di molti reduci. Senza approfondire il contesto storico (e in particolare le ragioni e i retroscena del conflitto: Chris, come tanti, semplicemente accetta che sia "giusto" andare a combattere per difendere la propria patria), i pregi del film si concentrano tutti sul ritratto umano del protagonista, sul suo sentirsi fuori posto, sul suo irrisolto rapporto con la vita e con la morte, e sulla sua incredibile catena di bersagli colpiti che cominciano, caso crudele, con l'uccisione di una madre e di un bambino. Bravo Cooper. La pellicola si conclude con le immagini del vero corteo e della cerimonia funebre di Kyle, assassinato da un altro reduce poco prima dell'inizio delle riprese del film.

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