14 febbraio 2016

Harry ti presento Sally (Rob Reiner, 1989)

Harry ti presento Sally (When Harry Met Sally...)
di Rob Reiner – USA 1989
con Billy Crystal, Meg Ryan
***

Rivisto in TV, con Sabrina.

Per non essere un regista di punta, né tantomeno un "autore", è incredibile quanti grandi film abbia girato Rob Reiner, soprattutto nella prima parte della sua carriera. Grazie anche alla perfetta sceneggiatura di Nora Ephron, "Harry ti presento Sally" è uno dei classici della commedia romantica degli anni ottanta, forse il più celebre film sul filo sottile che lega l'amicizia e l'amore, e sui differenti modi in cui uomini e donne vedono il sesso e le relazioni sentimentali. Quella fra i due protagonisti è infatti la storia di una conoscenza casuale (e senza particolare simpatia) che, a dieci anni di distanza, si trasforma dapprima in una profonda amicizia (cosa che all'inizio sembrava impossibile, soprattutto al cinico Harry, convinto che "un uomo non può essere amico di una donna che trova attraente") e poi, lentamente ma in maniera evidente (a tutti prima che a loro stessi), in amore. I caratteri e i rispettivi modi di approcciarsi alla vita sembrerebbero essere opposti e in perenne conflitto: col tempo, però, le certezze giovanili lasciano il passo a una miglior conoscenza di sé stessi e degli altri (l'evoluzione dei personaggi è uno dei punti di forza del film). Dopo essere passati attraverso relazioni infelici, cominciano a confidarsi a vicenda progetti, paure e fantasie, oltre che discutere in generale della propria visione del mondo e dei rapporti di coppia (memorabile la scena cult del finto orgasmo al ristorante). Il tutto con la decisione di non andare a letto insieme per non "rovinare" il proprio affiatamento. I tentativi di "sistemarsi" con i rispettivi migliori amici si rivelano fallimentari (saranno invece i suddetti amici, interpretati da Carrie Fisher e Bruno Kirby, a convolare a nozze fra loro). E proprio quando finalmente prendono coscienza di essere innamorati l'uno dell'altro, le cose sembrano di colpo complicarsi: che Harry avesse ragione sull'amicizia fra un uomo e una donna? Oltre alla simpatia dei due protagonisti (che, fra le altre cose, hanno improvvisato diverse battute) e all'affascinante ambientazione newyorkese (c'è qualcosa di più romantico della New York autunnale o, soprattutto, invernale?), la pellicola può contare su dialoghi spigliati e amichevoli schermaglie fra due personaggi che il regista e la sceneggiatrice hanno modellato su sé stessi. A far da insolita cornice, una serie di brevi interviste a coppie di anziani coniugi che raccontano come si sono conosciuti (le storie sono reali, anche se sullo schermo sono reinterpretate da attori), giustificate dal fatto che il film, naturalmente, termina con un'intervista simile ai nostri Harry e Sally. Lieto fine a parte, ogni forma di sentimentalismo sdolcinato è assente o comunque corretta dall'ironia, da una punta di cinico realismo (la pellicola non si fa scrupolo di mostrare anche i lati meno luminosi delle relazioni, come litigi, separazioni, divorzi) e soprattutto da una fine psicologia di coppia. In poche parole, un perfetto manuale su come realizzare un chick flick che possa piacere anche ai maschi, con tanto di (poche) venature woodyalleniane. Citazioni ripetute ed esplicite a un altro grande film sull'amore e l'amicizia, "Casablanca", mentre le scene girate in split screen sono un evidente omaggio a "Il letto racconta". Billy Crystal era amico di lunga data di Reiner, mentre per Meg Ryan, allora agli esordi, fu il primo ruolo importante: curiosamente, né l'uno né l'altra erano le prime scelte per le rispettivi parti. La donna che al ristorante recita la celebre battuta "Quello che ha preso la signorina", Estelle Reiner, è la madre del regista, mentre Emily, giovane fidanzata di Harry per una serata, è la sua figlia adottiva Tracy. Nella ricca colonna sonora, imbottita di canzoni classiche, spicca "Let's Call the Whole Thing Off" di George Gershwin ("You like potayto, I like potahto...").

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