6 luglio 2016

La ricreazione (Abbas Kiarostami, 1972)

La ricreazione, aka Intervallo (Zang-e tafrih)
di Abbas Kiarostami – Iran 1972
con Seyrouss Hassanpour
***

Visto su YouTube.

Dopo essere stato punito a scuola dall'insegnante perché, come ci spiega una scritta in sovrimpressione, durante l'intervallo ha rotto una finestra con una pallonata, il piccolo Dara si accinge a tornare a casa con la sua palla sotto il braccio. La sua attenzione è attirata da un gruppo di ragazzini che giocano a calcio per la strada, e Dara non resiste alla tentazione di calciargli lontano il pallone non appena questo si dirige verso di lui. Inseguito da uno dei ragazzi, è costretto prima a nascondersi e poi a prendere una lunga e pericolosa deviazione, attraversando pascoli, colline e campi innevati e strade piene di automobili. Il secondo cortometraggio di Kiarostami racconta, come il primo, la vicenda minimalista di un bambino obbligato ad affrontare un'improvvisa difficoltà. Ma rispetto al lavoro precedente, aggiunge complessità e significato a quella che è prima di tutto una storia simbolica e fiabesca (addirittura senza una vera conclusione: lo schermo sfuma in bianco mentre il ragazzo cammina al fianco della strada trafficata, impossibilitato ad attraversarla), costruita su due concetti in contrapposizione: il desiderio (quello del bambino di calciare la palla) e la solitudine (Dara si ritrova solo prima, durante e dopo il calcio fatidico). La regia comincia a mostrare soluzioni inventive, sfruttando l'ambientazione stessa come strumento di montaggio interno (si pensi all'inquadratura nel corridoio, con la messa a fuoco che passa dal vetro rotto al primo piano del ragazzo, o il campo lungo nel finale, quando il bambino scende per il pendio mentre in primo piano scorrono le automobili). Come "Il pane e il vicolo", anche questo è muto e stavolta pure senza musica: la vicenda è raccontata soltanto attraverso i rumori ambientali e le espressioni del piccolo protagonista.

0 commenti: