7 agosto 2016

The raid - Redenzione (G. Evans, 2011)

The Raid - Redenzione (Serbuan maut, aka The Raid)
di Gareth Evans – Indonesia/USA 2011
con Iko Uwais, Donny Alamsyah
*1/2

Visto in divx, con Giovanni.

Una squadra delle forze speciali di polizia irrompe nel palazzo dove si nasconde un boss della droga. Ma l'intero edificio di quindici piani è sotto il controllo del malvivente, e ben presto i poliziotti da predatori diventano prede, costretti a difendersi dagli attacchi di tutti gli inquilini... Al suo secondo film sul pencak silat (un'arte marziale indonesiana), e con lo stesso protagonista del precedente "Merantau" (Iko Uwais, qui nei panni della giovane recluta Rama che scopre che una delle guardie del corpo del boss è suo fratello Andi), il regista gallese Gareth Evans alza la posta e realizza una pellicola d'azione praticamente senza pause: a parte i cinque minuti introduttivi, il film è tutto un susseguirsi di scontri e combattimenti, estremamente duri e cruenti, pieni di energia e ben coreografati anche se talvolta con un eccesso di effetti digitali. Purtroppo, oltre a questi c'è ben poco: la trama è esile, i personaggi non hanno caratterizzazione o profondità, i dialoghi sono stereotipati (soprattutto quelli della prima parte, che racconta l'irruzione della polizia nel palazzo, che sembrano uscire da un film bellico di serie Z) e i contenuti del tutto sacrificati a una furiosa e viscerale messa in scena che procede solo per accumulo, priva di qualsivoglia spessore e degna – è la definizione degli stessi filmmaker – di un "survival horror". I combattimenti, come detto, sono l'unica ragion d'essere del film: da ricordare, in particolare, quello in cui Rama e Andi affrontano Mad Dog (Yayan Ruhian), braccio destro del boss, che tiene loro testa in uno contro due. Ma sembra quasi di assistere a un videogioco, con il protagonista che terminato ogni scontro è sempre di nuovo in forma per il successivo. Buon successo di pubblico, che ha portato alla realizzazione di un sequel. Si era parlato anche di un remake americano, ma per ora non se ne è fatto nulla.

2 commenti:

Jean Jacques ha detto...

Sei il primo che non ne parla come di un miracolo :/ a me ispira, ma devo ancora vederlo.

Christian ha detto...

È una sequenza ininterrotta di scene di combattimento, e nulla più. Ben fatto, ma dopo un po' annoia, anche perché il protagonista (a differenza per esempio di un Jackie Chan, che si porta dietro i colpi che subisce da uno scontro all'altro) sembra sempre rigenerarsi completamente prima di affrontare l'avversario successivo.