22 agosto 2016

Una calibro 20 per lo specialista (M. Cimino, 1974)

Una calibro 20 per lo specialista (Thunderbolt and Lightfoot)
di Michael Cimino – USA 1974
con Clint Eastwood, Jeff Bridges
**1/2

Visto in divx.

Un giovane vagabondo che si fa chiamare Caribù (Bridges), forse in omaggio agli indiani d'America, fa la conoscenza occasionale dell'Artigliere (Eastwood), rapinatore di banche e veterano della guerra di Corea, in fuga dai suoi complici che lo sospettano di aver sottratto il bottino di un precedente colpo. I due diventano presto amici, e decidono di provare un nuovo "lavoro" insieme, con l'aiuto dei due uomini che davano la caccia all'Artigliere (George Kennedy e Geoffrey Lewis) e che si sono finalmente convinti della sua innocenza. Ma la rapina a una banca del Montana (l'intero film è girato nello stato nord-occidentale degli Usa, fra canyon, natura e spazi sterminati) non andrà come previsto... Al suo primo film, anche sceneggiatore, Michael Cimino mette in scena molti degli elementi che gli staranno a cuore fino alla fine: l'America rurale e dei grandi spazi incontaminati, il desiderio di libertà, l'amicizia maschile e il conflitto. Nella prima metà, la pellicola si poggia sul rapporto fra i due protagonisti, assai diversi fra loro (Bridges è giovane, esuberante e dongiovanni, agisce senza riflettere ed è aperto a ogni nuova esperienza, mentre Eastwood è più anziano, cauto e riservato), all'insegna dell'irriverenza e dell'anarchia (si pensi a incontri comico-surreali come il cacciatore pazzo che dà loro un passaggio), mentre la seconda mostra la preparazione e lo svolgimento della rapina in banca (anche qui non mancano tocchi ironici, come i lavoretti che i quattro uomini accettano per finanziarsi la rapina – da gelatai a operai – e la scena in cui Caribù si veste da donna per "distrarre" un addetto alla sorveglianza). Fra il buddy movie e l'on the road, una pellicola un po' incerta e sconclusionata ma non priva di un suo fascino, dove il carisma degli attori e gli scenari dell'America più profonda si combinano con efficacia. Inizialmente avrebbe dovuto dirigerla lo stesso Eastwood, ma l'attore fu colpito dall'entusiasmo del giovane Cimino, fino ad allora soltanto sceneggiatore, gli affidò la macchina da presa. Grande successo di pubblico (il secondo più grande nella carriera del regista, dopo "Il cacciatore") e nomination all'Oscar per Bridges. Cimino ha dichiarato di essersi ispirato a un film degli anni '50, "Il ribelle d'Irlanda" (in originale, "Captain Lightfoot") con Rock Hudson. Il titolo italiano, completamente fuori registro (quello originale sarebbe stato da tradurre in "L'Artigliere e Caribù", dai soprannomi dei due personaggi), fa pensare a un poliziesco e probabilmente venne scelto per richiamare i fan di Eastwood (solo l'anno prima era uscito "Una 44 Magnum per l'ispettore Callaghan", co-sceneggiato fra l'altro dallo stesso Cimino). Temi e panorami simili si rivedranno nell'ultimo film del regista americano, "Verso il sole".

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