12 ottobre 2016

Kasaba (Nuri Bilge Ceylan, 1997)

The Small Town (Kasaba)
di Nuri Bilge Ceylan – Turchia 1997
con Mehmet Emin Toprak, Emin Ceylan
**1/2

Visto in divx, in originale con sottotitoli inglesi.

Il film che segna l'esordio di Nuri Bilge Ceylan è praticamente autobiografico. Il soggetto è del padre Emin Ceylan, presente anche come attore, così come la madre Fatma e il nipote Mehmet Emin Toprak: e proprio ai due genitori è dedicata la pellicola. Girata in bianco e nero con un ritmo lento e contemplativo, più che raccontare una storia intende descrivere un ambiente, al tempo stesso sociale e naturale, quello del piccolo villaggio dell'Anatolia dove il regista è cresciuto e dove vive la sua famiglia. È un tuffo nei ricordi, nelle riflessioni, nella rievocazione del passato e nell'osservazione del rapporto fra l'uomo e la natura (evidente soprattutto nelle scene con i due bambini, Ali e Asiye, dal cui punto di vista è narrata tutta la vicenda). Il film è diviso in quattro parti, ambientate nelle diverse stagioni. La prima riporta alla memoria una fredda e pigra giornata d'inverno a scuola, fra buffi eventi (una scivolata sul ghiaccio, uno studente che arriva in ritardo e ricoperto di neve) e piccole umiliazioni (la merenda, portata da casa, andata a male). La seconda mostra i due bambini giocare nel prato e nel bosco, alla scoperta della natura, degli animali e della crudeltà (Ali che capovolge la tartaruga). Nella terza, un picnic di famiglia sotto le stelle, i due bambini sono testimoni dei complessi discorsi degli adulti sulla vita, la morte, il passato e le difficili scelte da compiere: l'irrequieto Saffet (Toprak), nipote del regista, è appena tornato da militare, e come il suo padre ormai defunto si sente fuori posto a casa, ma al tempo stesso condivide con lo zio (che dopo alcune esperienze all'estero ha scelto di tornare nel villaggio) il senso di appartenenza alla comunità (e a quella stessa società, fondata sulla famiglia, le cui regole venivano recitate dagli alunni a scuola nella prima sequenza). Il nonno, dal canto suo, rievoca molti episodi della sua lunga vita. Infine, il film si conclude con una scena casalinga, che ondeggia fra sogno e realtà. Il tutto ricorda a tratti Tarkovskij, ma pone anche le basi per le pellicole successive di Ceylan, che indagheranno in maniera sempre più profonda i rapporti fra gli uomini e la società in cui vivono (e alcune delle quali, come "Nuvole di maggio" e "Uzak", ne saranno quasi il seguito). L'affascinante fotografia (con le sue belle immagini in bianco e nero) e l'intensità degli interpreti (non tutti professionisti, come detto), concorrono alla riuscita di un'opera prima insolita e interessante, anche se forse più nelle singole sequenze che nell'insieme.

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