25 gennaio 2017

The host (Andrew Niccol, 2013)

The Host (id.)
di Andrew Niccol – USA 2013
con Saoirse Ronan, Diane Kruger
*1/2

Visto in TV.

Una razza di alieni, le Anime, ha invaso la Terra e si è impadronita dei corpi degli esseri umani, cancellandone la coscienza ma portando pace e prosperità sul pianeta. Soltanto piccoli gruppi di ribelli si oppongono ancora al loro completo dominio. Fra questi c'è Melanie (Ronan), che però viene catturata e il suo corpo occupato dall'aliena Viandante (poi "Wanda"). Per qualche misterioso motivo, la sua coscienza rifiuta di essere eliminata: le due, condividendo lo stesso corpo, finiscono con l'allearsi e unirsi ai ribelli nella loro base segreta nel deserto. Il punto di forza di Andrew Niccol, sceneggiatore prima che regista, sono sempre stati i soggetti: ma in questo caso si affida a un romanzo di Stephenie Meyer, l'autrice di "Twilight", anziché elaborare una delle proprie idee. C'è da dire che lo spunto di base della storia non è nemmeno troppo malvagio, anche se estremamente debitore alla fantascienza anni cinquanta ("L'invasione degli ultracorpi", per esempio). Dove il film deraglia è nello sviluppo a base di pulsioni romantiche adolescenziali da liceo, con la protagonista carina-ma-non-troppo (le giovani spettatrici devono potersi identificare in una ragazza "normale") circondata da due o tre bellocci tutti uguali (a distinguere i vari Jared, Ian e Kyle c'è solo la loro caratterizzazione monodimensionale: il ragazzo romantico, quello cattivo, quello ostile che poi si ravvede, ecc.). Nemmeno un istante viene speso ad approfondire i dilemmi morali ed etici che risultano dalla presenza degli alieni (il fatto che essi portino la pace, in contrasto con la bellicosità degli esseri umani, per esempio). E come i vampiri in "Twilight", anche qui la fantascienza è solo un pretesto per mettere in scena dinamiche da fan fiction, il che rende il film stucchevole e melenso, di poco o nessun interesse al di fuori del target cui si rivolge. Diane Kruger è la "cercatrice" che dà la caccia a Wanda/Melanie, William Hurt è lo zio a capo dei ribelli. Nota a margine: perché la pellicola ha mantenuto il titolo originale (uguale, fra l'altro, a quello di una pellicola di Bong Joon-ho), quando persino il romanzo della Meyer (al contrario di quelli della saga di "Twilight") era stato correttamente tradotto in Italia come "L'ospite"?

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